La rivoluzione digitale a scuola

All’Istituto Europeo Marcello Candia realtà virtuale e aumentata in classe [Il Giorno edizione del 02 gennaio 2019]

Stare seduti tra i banchi, o girare tra di essi, esplorando nuovi mondi. Visitando una galleria d’arte, nuotando tra gli squali, viaggiando nello spazio. Senza mai uscire dall’aula. Apprendimento senza confini. Fuori da ogni vecchia, ammuffita, consuetudine. Realtà virtuale e realtà aumentata in arrivo, a breve, all’Istituto Europeo Marcello Candia di Seregno, che da quest’anno – sotto la nuova gestione firmata dal giovane preside Nicola Terenzi – ha avviato una vera e propria rivoluzione digitale. Che ha portato i due Licei di via Torricelli, lo Scientifico “Tech-based” e il Linguistico per le relazioni internazionali, a diventare un modello di scuola 4.0.
Dove tutto è nuovo e innovativo: non solo le strumentazioni, ma anche gli spazi, le modalità di apprendimento, le relazioni. «Non è sufficiente inserire tablet o notebook in classe – spiega Terenzi – si tratta piuttosto di innovare la didattica. Quanto può cambiare il mondo nei prossimi dieci anni, quando un ragazzo si affaccerà al mondo del lavoro? Tanto. Per questo dobbiamo fornirgli le competenze necessarie per non trovarsi mai disorientato, qualunque sia la direzione che il mondo prenderà».

Ed è in quest’ottica che il Candia ha messo una, due, tre marce in più. Con una ulteriore che partirà in questi mesi con l’utilizzo dell’app Google Esplorazioni: indossando una speciale «maschera» gli alunni potranno trovarsi in un’altra dimensione… anche molto lontana. Con una “didattica immersiva” che consente agli insegnanti e agli studenti di esplorare il mondo attraverso più di 900 tour di realtà virtuale e 100 tour di realtà aumentata. I docenti, inoltre, utilizzando dispositivi mobili potranno introdurre oggetti virtuali in classe, così gli studenti, usando i propri cellulari, potranno vedere ed esplorare virtualmente oggetti tridimensionali proprio come se si trovassero fisicamente nell’aula. «L’ulteriore beneficio è che tutto è in lingua inglese», sottolinea Terenzi, che per impostare la sua rivoluzione ha prima girato le migliori scuole in Belgio, Francia, Germania, Norvegia, Svezia e Grecia, cercando di prendere il meglio e rielaborarlo per il contesto tricolore.

«La direzione la detta il mondo del lavoro», spiega il giovane preside che quindi cerca di creare dei ponti attraverso i quali gli studenti possano intraprendere al meglio l’università ma anche immergersi subito nel mare magnum dell’occupazione. E allora ecco nuovi spazi: con le aule sventrate, i tavoli a trapezio per lavori di gruppo, lavagne di otto metri con in mezzo la televisione. Nuovi strumenti: dai tablet ai kit arduino. Nuovi processi e metodi di apprendimento: «Ad esempio proponiamo apprendimento cooperativo in matematica, cercando di far risolvere ai ragazzi problemi reali come trovare la tariffa telefonica più conveniente o misurare l’emissione di CO2 nel comune di Seregno», dice ancora il prof. Terenzi.

«Oppure utilizziamo lo storytelling in italiano, insegniamo il latino attraverso delle scenette, utilizziamo molto i video», conclude Nicola Terenzi. Il circolo virtuoso che viene attivato è anch’esso innovativo: creare oggetti, innescare processi, instaurare rapporti. «Perché i ragazzi apprendono attraverso il fare», è convinto il Dirigente scolastico. E per fare utilizzano decine di app e strumenti tecnologici, allora ecco i contest fotografici, le mini serie teatrali, i laboratori di coding e robotica e tanto altro. Per un apprendimento sempre attivo, interattivo, coinvolgente e appassionante.

Fonte: Il Giorno